sabato

Manipulatio

Tecnologia è Facilità. Ma è anche Scarsa Competenza, Pigrizia?
Con la manipolazione delle immagini, l'arte si è davvero evoluta?
Agli artisti vengono offerte nuove possibilità tecniche per migliorare il proprio lavoro, ma essi sarebbero capaci di un tale grandioso risultato senza l'ausilio di Illustrator, Photoshop &Co.?
Dov'è che finisce la bravura manuale e inizia la manipolazione artificiale?

La tecnologia ha accorciato i tempi della Produzione. Produzione di un qualunque manufatto, che viene, tramite essa, artefatto. La nostra società vive nella fretta causata dalla Produzione, e dal rendere visibile al mondo la propria sudata opera, e ciò è possibile grazie alle miriadi di siti di condivisione pubblica (tra cui, ovviamente, Blogspot), che permettono all'artista di mettersi in gioco nel panorama virtual-mondiale, di cerarsi una piccola cerchia di fan che, come lui, vogliono crescere individualmente e artisticamente. Una art society ad ampissima scala, che, tuttavia, non rende sempre possibile la condivisone reale del proprio materiale.

Cosa c'è di più emozionante che saggiare la carta dove si è operato?
Accorgersi dei piccoli segni di matita, del colore seghettato sulla superficie ruvida, delle prove a margine, degli errori . . .
Tutto ciò è letteralmente scomparso all'interno di uno schermo, le immagini sono assolutamente impeccabili, bianche, lucide, intonse. Asettiche, dunque?

I programmi di manipolazione d'immagini offrono infinite opzioni per il proprio lavoro, non si finisce mai di scoprire nuovi strumenti nascosti nei menu.
Ora, dunque, la sfida artistica non è più la ricerca di una particolare angolazione, di una luce, di una sfumatura, di una prospettiva (l'esempio migliore che mi viene in mente, sebben datato, è il concorso per le formelle del portale del battistero di Firenze, disputa tra Brunelleschi e Ghiberti), ma è diventata una caccia nel software all'effetto più realistico, più perfetto, più superficialmente ideale.

E' un'evoluzione della forma artistica, certamente non si può negare l'utilità di questi sistemi, ma è anche l'inizio di un proggressivo deficit creativo?

Perchè, passeggiando per i corridoi di un museo, osservando le tele, si provano emozioni viscerali, mistiche, accenni personali della Sindrome di Stendhal, e davanti a uno schermo si rimane impassibilmente seduti sulla sedia, scorrendo immagini alle quali viene concesso un rapido sguardo e niente più?

Propongo qui un confronto tra un'illustrazione scannerizzata (e già un 30% della bellezza del disegno scompare tra un vetro e un coperchio Hp) e non modificata in nessun modo, e la stessa dopo una ripulita con Gimp.